
Fascino fin de siecle
Oltre alla pittura Orientalista, Fabio Fabbi si distinse a livello internazionale per altri temi dal sapore elegante e raffinato. E’ il caso delle sue vedute cittadine, di Bologna, sua città natale, ma anche di Firenze o delle città europee che frequentò assiduamente come Parigi. Le sue carte private rivelano la grande frequenza con cui il pittore annualmente si spostava, attraverso città italiane come Livorno o Napoli, ma anche straniere.
Il suo stile eclettico spaziava dal verismo a opere realizzate con tocchi impressionisti e vene liberty, arrivando anche a tessere legami con il simbolismo (Ecce Homo).
Non va dimenticata inoltre la sua bravura nei soggetti di arte sacra, per cui si era già distinto per alcune grandi pale d’altare a Bologna e dintorni, come il capolavoro Salomè con la testa del Battista (1898) della Collegiata di San Giovanni in Persiceto (BO).
Famoso per i dipinti orientalisti, il mondo occidentale di Fabbi è ancora poco studiato ma ricco di inaspettate sorprese.
Nell’Archivio Fabio Fabbi sono presenti numerosi taccuini legati ai suoi viaggi in Occidente, come quello di Varsavia, e una ricca sezione di disegni di paesaggistica toscana, oltre che fotografie di opere inedite.
Francesca Sinigaglia