Il legame imprescindibile che Fabbi ebbe con la città fiorentina è palesato sapientemente in questa tela, notevole finestra aperta verso un’affollata piazza del Duomo prima della sera.
E’ il tramonto: i passanti, uomini d’affari e donne in abiti borghesi, passeggiano noncuranti in Piazza San Giovanni, mentre i simboli della città di Firenze, Santa Maria del Fiore e il Battistero, sono illuminati dall’ultimo calore e aspettano di essere investiti dalla notte.

L’umanità vive mentre l’occhio dell’artista si posa su di essa…
E’ probabile che l’artista si sia avvalso della strumentazione fotografica, dato il taglio netto delle figure in primo piano che escono dal quadro, e dall’effetto di movimento che coinvolge gran parte del dipinto, come nella carrozza trainata dal cavallo bianco e nel tram sullo sfondo.
Fabbi non era estraneo alle rappresentazioni cittadine su cui si confronta più volte, come per la sua città natale Bologna (Piazza Maggiore, Via Orefici, Nettuno) ma anche per Parigi (Boulevard a Parigi, Place Blanche).
Piazza del Duomo a Firenze fu probabilmente ideato a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, e la tela può essere messa in relazione con un bozzetto di collezione privata (fig. 1) eseguito su piccola tavoletta, consuetudine tipica di Fabbi.

Fig. 1 – Fabio Fabbi, Piazza Duomo a Firenze (bozzetto), s.d., olio su tavola, cm 23 x 14
Cronologicamente infatti il dipinto può essere messo in relazione con la sua esperienza parigina del 1900-1901, in particolare all’olio Boulevard a Parigi (collezione privata) la cui ideazione del vivace guizzo di folla in primo piano e il medesimo uso stilistico della rappresentazione delle carrozze ne costituisce certamente la premessa stilistica.
Uomo colto e costantemente desideroso di approfondire le culture di altri paesi, Fabio Fabbi realizzò numerosi viaggi in Oriente e Occidente. Ai numerosi viaggi, Fabbi alternava l’abitudine di spostarsi tra Bologna, sua città natale, e Firenze, dove impostò fin dal 1887 un grande studio in Lungarno Serristori 9.
Nel suo laboratorio di fronte all’Arno, poco lontano da piazza Duomo, accoglieva visitatori internazionali a cui vendeva le proprie opere più prestigiose.
dott.ssa Francesca Sinigaglia
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