Bologna nella tradizione: i Burattini di Fabio Fabbi

Tra le opere ricondubili ai temi della narrativa di Fabio Fabbi è possibile ritrovare I burattini, olio dal sapore zuccherino che riavvolge il tempo riportandoci ad un mondo ormai scomparso ma ancora vivido nel cuore di molti. La piccola tavoletta trova riscontro diretto con l’illustrazione contenuta nel volume Le sciocchezze (aneddoti e bozzetti) del fiolContinua a leggere “Bologna nella tradizione: i Burattini di Fabio Fabbi”

Il Presepe di Fabio Fabbi in San Paolo di Ravone

Il pregevole Presepe in cartapesta (1935) viene esposto ogni anno a dicembre nella cappella di San Giuseppe ed è visibile da tutti in questi giorni. Esso presenta le classiche statuine della Madonna, il Bambino e San Giuseppe, i Re Magi con i Pastori e la Vasaia, che chiosa qualche soggetto tipico di Fabbi nei dipinti. A questi si aggiungono due figure particolari della tradizione bolognese, il Dormiglione e La Meraviglia.

[Rassegna stampa] Il Resto del Carlino – 13/10/2021 – Mostra Fabio Fabbi

Una grande mostra dedicata al pittore bolognese Fabio Fabbi la cui fama internazionale continua oggi ad ammaliare lo spettatore. Uno studio importante corredato da un catalogo di pregio in cui si vagliano con precisione tutte le sfacettature dell’artista. Ringrazio Nicoletta Barberini Mengoli e la Redazione de Il Resto del Carlino per l’articolo dedicato alla mostraContinua a leggere “[Rassegna stampa] Il Resto del Carlino – 13/10/2021 – Mostra Fabio Fabbi”

Le icone di Fabio Fabbi

Belle, iconiche, indimenticabili, in una parola: uniche. Le donne di Fabio Fabbi sono certamente simbolo di stile ed eleganza senza tempo. Cerchiamo però di fare il punto della situazione, a pochi giorni dalla mostra epocale che si svolgerà dal 16 ottobre al 16 novembre dedicata al pittore più cool della Belle Epoque. Sfogliando il catalogoContinua a leggere “Le icone di Fabio Fabbi”

Fabio Fabbi (1861-1945). Il viaggio dell’anima – [Comunicato stampa ufficiale mostra]

Mostra e catalogo a cura di Edoardo Battistini e Francesca Sinigaglia Presso Fondantico, via de Pepoli 6/E, Bologna 16 ottobre 2021 – 16 novembre 2021 Fabio Fabbi nacque a Bologna il 18 luglio 1861 in via Santo Stefano 57. I genitori appartennero all’alta borghesia bolognese. Ebbe una carriera brillante da pittore e illustratore, tra BolognaContinua a leggere “Fabio Fabbi (1861-1945). Il viaggio dell’anima – [Comunicato stampa ufficiale mostra]”

Dedicato a tutti i collezionisti di Fabio Fabbi

L’altra notte ho fatto un sogno. Perdona la confidenza, se ti parlo in questo tono.. Ma sono persuaso che tu mi possa capire. D’altro canto, è pur vero che condividiamo la stessa passione, noi siamo Collezionisti. E in un mondo che spesso non ci capisce e, con condiscendenza, ci lascia fare, tra noi ci intendiamoContinua a leggere “Dedicato a tutti i collezionisti di Fabio Fabbi”

via/piazza Fabio Fabbi, 40100, Bologna

Lunedì 24 maggio: oggi il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato all’unanimità la proposta di titolazione di una via bolognese a Fabio Fabbi.
Fabio Fabbi è un bolognese doc, famoso in tutto il mondo. Molte opere sono conservate nelle chiese bolognesi, in Palazzo d’Accursio, in musei italiani e in grandi collezioni private.
Fabbi sarebbe fiero e onorato della sua Bologna per questa decisione! Ringrazio la Consigliera Comunale Elena Foresti per avere supportato l’iniziativa, è stata un’esperienza particolare ed una grande emozione!

Fabio Fabbi, Piazza del Duomo a Firenze

Uomo colto e costantemente desideroso di approfondire le culture di altri paesi, Fabio Fabbi realizzò numerosi viaggi in Oriente e Occidente. Ai numerosi viaggi, Fabbi alternava l’abitudine di spostarsi tra Bologna, sua città natale, e Firenze, dove impostò fin dal 1887 un grande studio in Lungarno Serristori 9. Da Firenze realizzò la veduta di Piazza del Duomo ….

Fabio Fabbi, Pescatrici sull’Arno alla Casaccia di Bellariva, giugno 1887

Vestite di gran lusso, insieme sono l’immagine tangibile di come Fabbi pensava alla figura femminile nel proprio contemporaneo. La grande attualità con cui egli le descrive scardina infatti il concetto di donna di fine Ottocento. La prima, vestita con un candido abito bianco e delicati pois, ha accanto un ombrellino rosa rovesciato sul prato. Dettaglio da non sottovalutare poi, le calze arancioni che sbucano simpaticamente dal vestito. Accanto a lei siede la sua amica che, con un cappellino di paglia impreziosito da piume nere, sfoggia un abito a righe blu e rosa da far invidia alle donne di Boldini o De Nittis […]